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Per Invasione di Akavir si intende quella disastrosa campagna militare condotta dall'Imperatore di Tamriel Uriel Septim V nel tentativo di conquistare il Continente di Akavir. Le operazioni militari cominciarono nell'anno 288 3E ed ebbero termine nell'anno 290 3E con la morte di Uriel V nella Battaglia di Ionith.

TESV 2015-06-26 01-59-31-742

L'Imperatore Uriel Septim V guida l'invasione di Akavir

Preparazione[]

La conquista di Esroniet[]

La conquista del misterioso continente di Akavir era sempre stato il sogno proibito di tutti gli Imperatori di Tamriel. Uriel Septim V cominciò a pensare all'invasione di Akavir attorno al 270 3E, allorché iniziò la Campagna per la conquista di Esroniet, un'isola collocata a metà strada tra Tamriel e Akavir. Quando nel 282 3E l'ultima roccaforte Esronietiana di Black Harbour fu conquistata, l'Imperatore poté concentrarsi a tempo pieno nella preparazione del suo piano d'invasione. Furono avviati immensi lavori per adattare il porto della città alle esigenze della Marina Imperiale e tutti i cantieri navali dell'Impero furono spronati a costruire enormi navi da trasporto e da guerra in vista dell'invasione.

Forza d'invasione[]

Armored imperial legion by lordhayabusa357-d6o33zx

Legionari Imperiali

L'Imperatore dedicò molta attenzione nella scelta delle forze che avrebbero dovuto raggiungere Akavir: vennero inviate dozzine di spedizioni navali ad esaminare le coste del continente per decidere il punto migliore per lo sbarco, mentre decine di agenti (compresi alcuni potenti maghi) furono fatti sbarcare di nascosto e sguinzagliati nel continente affinché ottenessero informazioni. Venne creata ex-novo una nuova flotta della Marina Imperiale che venne denominata "Flotta dell'Estremo Oriente" alla quale sarebbe spettato il compito di traghettare l'intera forza d'invasione al di là del mare. Dalla Legione Imperiale furono selezionate per far parte della forza d'invasione le seguenti legioni:

  • Quinta Legione
  • Settima Legione
  • Decima Legione
  • Quattordicesima Legione

Furono poi selezionate la Nona e la Diciassettesima Legione come riserva da imbarcare non appena le altre quattro legioni avessero consolidato la testa di ponte.

L'Invasione[]

La partenza e la conquista di Septimia[]

Mappa del Regno Tsaesci

Mappa del Regno Tasesci. È possibile scorgere le città di Septimia e Ionith

Nella primavera del 288 la flotta imperiale salpò alla volta di Akavir. L'obbiettivo della Forza d'Invasione era il Regno Tsaesci, situato nella parte meridionale di Akavir e considerato il più debole e facile da conquistare. Dopo sei settimane di navigazione, la flotta sbarcò le truppe in una piccola città portuale abbandonata dai Tsaesci, che alla vista della flotta si erano ritirati nell'interno, che venne rapidamente occupata. La città fu ribattezzata Septimia e gli ingegneri militari della Legione Imperiale si dettero subito da fare per fortificarla e ampliare il porto in modo da trasformarlo in una possente base per la flotta.

L'avanzata e la conquista di Ionith[]

Lasciate la Quinta e la Settima Legione a lavorare sui lavori di ampliamento del porto e alla manutenzione dei campi di Septimia, l'Imperatore decise di proseguire verso l'interno per cercare il contatto con il nemico. L'avanzata fu abbastanza difficoltosa, anche se i Tsaesci si astennero dallo scontro limitandosi a sorvegliare da lontano il nemico grazie a pattuglie a cavallo. Purtroppo le truppe di Urielerano prive di cavalli e questo le poneva in posizione di svantaggio, dovendosi affidare per l'esplorazione ai Ranger Imperiali appiedati e impossibilitati a rispondere agli attacchi mordi e fuggi dei cavalieri nemici. Nonostante le difficoltà dell'avanzata, alla fine l'armata imperiale giunse nella città di Ionith. Era questa una città molto più grande di Septimia: dotata di possenti mura e di un porto fluviale che consentiva il collegamento tra la città e il porto. Gli Tsaesci avevano evacuato la città lasciandola completamente vuota, quindi fu occupata senza colpo ferire dai legionari di Uriel, che si dettero subito da fare per rafforzare le mura e rendere più profondo il fossato. L'Imperatore proclamò Ionith capitale della nuova Provincia Imperiale di Akavir e inviò dei messaggeri al Re dei Tsaesci per trattare un armistizio. Il Sovrano infatti credeva ancora, sbagliando, di poter vincere la guerra limitandosi a mostrare la forza militare dell'Impero agli Tsaesci, che comunque non risposero ai messaggi e assassinarono i legati di Uriel V.

Lo stallo e l'inverno ad Akavir[]

Dopo la conquista di Ionith l'Invasione subì una brusca battuta d'arresto. Resosi conto della scarsità di rifornimenti e dello svantaggio rappresentato dalla mancanza di truppe di cavalleria (che consentiva agli Tsaesci di compiere diverse scorrerie al danno dei legionari senza che questi potessero rispondervi adeguatamente), l'Imperatore comunicò a Black Harbour di inviare coloni civili che si occupassero dei campi per foraggiare le truppe e almeno qualche centinaio di cavalli. Le richieste furono soddisfatte, tuttavia per ottemperarvi i comandanti dovettero rinunciare ad imbarcare sulla Flotta la Nona e Diciassettesima Legione poiché non vi erano abbastanza navi. I coloni e i cavalli giunsero quindi a Septimia nella metà del Mese del Focolare: grazie all'apporto dei civili Uriel V poté concentrare tutte le truppe nelle operazioni di guerra, mentre grazie ai cavalli furono messe a tenere le scorrerie dei cavalieri nemici. Nei mesi rimanenti dell'estate e dell'autunno fu costruita una strada che collegasse Septimia a Ionith, in modo da facilitare le comunicazioni, e fu al contempo edificata una serie di fortini di presidio che scoraggiassero successive incursioni nemiche. Tuttavia quando giunse l'inverno le difficoltà si rivelarono maggiori del previsto: improvvise e violente tempeste devastarono il continente, rendendo miseri i raccolti e ostacolando le comunicazioni navali tra Akavir e Black Harbor, mentre le incursioni dei cavalieri nemici tornarono a farsi più virulente, rendendo insicura la strada tra Ionith e Septimia. Approfittando delle difficoltà imperiali gli Tsaesci inviarono un gruppo di ambasciatori a Ionith con la scusa di trattare la pace: in realtà si trattava di spie che durante la notte assassinarono le guardie della porta orientale della città e fecero entrare un numeroso gruppo di guerrieri; solamente l'attenta vigilanza dei legionari impedì che l'Imperatore fosse assassinato e permise di limitare le perdite a poche decine di soldati, consentendo invece il massacro di centinaia di Tsaesci.

L'ultima offensiva e la distruzione della Forza d'Invasione[]

L'esercito Tsaesci in marcia

L'esercito Tsaesci marcia verso Ionith

Superato faticosamente l'inverno, Uriel si rese conto che se non avesse posto fine alla guerra entro l'anno la spedizione si sarebbe risolta in un disastro. Per questo motivo, quando venne a sapere che l'esercito Tsaesci si stava radunando oltre le montagne nord di Ionith, ignorando le richieste del Consiglio degli Anziani, che lo pregava di abbandonare il piano di conquista di Akavir e ritornare a Tamriel con l'esercito, decise di lanciare un attacco a sorpresa per distruggere l'esercito nemico e impadronirsi dei suoi rifornimenti (dei quali aveva un disperato bisogno). L'Imperatore ottenne una splendida vittoria uccidendo migliaia di nemici e catturando il loro comandante, tuttavia fu una vittoria inutile: la mancanza di rifornimenti e le cattive condizioni meteorologiche costrinsero Uriel V a ritirarsi a Ionith esponendo la sua retroguardia ai continui attacchi dei nemici.

La Battaglia di Ionith e la morte di Uriel V[]

La Legione Imperiale in battaglia

Legionari attendono l'attacco nemico

Gli Tsaesci non ci misero molto a riprendersi dalla sconfitta e in poco tempo radunarono un imponente esercito che assediò contemporaneamente Septimia e Ionith. Assediato e con scarsi rifornimenti l'Imperatore decise di compiere una sortita da Ionith per raggiungere Septimia e lì attendere la flotta che avrebbe dovuto riportare lui e la sua armata a Tamriel. Nonostante il successo iniziale a metà strada tra Ionith e Septimia fu attaccato da preponderanti forze nemiche che investirono la retroguardia della Decima Legione. Compreso che non sarebbe mai riuscito a salvare tutte le sue truppe, Uriel decise di rimanere in retroguardia con la Decima Legione per proteggere la ritirata della Quattordicesima Legione e dei civili. Fu una resistenza eroica e lo stesso Imperatore rifulse per l'eroismo uccidendo centinaia di nemici in duello e incenerendone migliaia con l'urlo draconico Yol Toor Shul, ma alla fine gli Tsaesci uccisero l'Imperatore e massacrarono i legionari lasciando solo due sopravvissuti che riuscirono a raggiungere Septimia per miracolo.

Note[]

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